Posizionamento sito web: le cause della perdita di posizioni nella SERP
Il posizionamento di un sito web è ciò che consente al sito di comparire nelle prime posizioni della SERP, ottenendo click e traffico di qualità. Come si raggiunge un ottimo posizionamento sui motori di ricerca? Cosa fare in caso di un calo delle posizioni della SERP?
La realizzazione e la manutenzione di un sito web sono attività che richiedono tempo, pazienza, competenze specifiche e attenzione costante. Un sito progettato e ottimizzato può metterci molto tempo per raggiungere le posizioni sperate. E una volta che si raccolgono i primi frutti del lavoro si è appena all’inizio dell’opera!
Gli algoritmi dei motori di ricerca, infatti, cambiano in continuazione, così come le dinamiche del web. Per presidiare le prime posizioni dei risultati di ricerca c’è bisogno di un monitoraggio costante del posizionamento SEO del sito. In questo modo si può intervenire tempestivamente sull’eventuale aggiornamento dei contenuti e se serve della struttura del sito.
Le cause principali della perdita di posizioni della SERP sono imputabili a problemi puramente tecnici dettati ad esempio da mancati aggiornamenti di plugin, oppure dalla carenza di nuovi contenuti di qualità, o anche dal cambio di strategia dei competitors. A volte invece, come detto sopra, è proprio il cambio di algoritmo dei motori di ricerca che determina un drop, vale a dire un cambiamento nella valutazione della qualità dei contenuti da parte del motore.
Vediamo ora come mantenere il miglior posizionamento Google e reagire a un drop di visibilità causato dalla perdita di posizioni.
Posizionamento sito web: cosa c’è da sapere
Partiamo dalle basi: il posizionamento sui motori di ricerca non è casuale. Comparire in una certa posizione di una determinata pagina dipende da fattori specifici, che definiscono il ranking di un sito. Proprio recentemente Google ha aggiornato i principali fattori di ranking, i cosiddetti Core Web Vitals: la velocità di caricamento, la responsività del layout, la navigabilità del sito. Tutti elementi che garantiscono la miglior esperienza di navigazione possibile all’utente. A questi si aggiungono altri parametri: la sicurezza e il rispetto delle normative di privacy, il funzionamento delle pagine e dei collegamenti all’interno del sito, la qualità e la pertinenza dei contenuti.
Mettendo insieme tutti questi fattori, sulla base della query dell’utente e del suo search intent, il motore di ricerca restituirà in ordine preciso i risultati migliori. Questo significa essenzialmente una cosa: il sito va curato e aggiornato costantemente, soprattutto dal punto di vista contenutistico. Solo in questo modo sarà possibile scalare la SERP e soprattutto mantenere le posizioni raggiunte.
L’importanza dell’ottimizzazione SEO
In questo contesto emerge l’importanza di una strategia SEO completa che tenga in considerazione anche la struttura del sito e dei contenuti. Da un lato va controllato che non ci siano errori tecnici, dettati magari da nuovi plugin o componenti che è necessario installare. Dall’altro va fatto il controllo dei collegamenti interni ed esterni: una situazione molto comune, per esempio, è l’interruzione dei collegamenti interni, con link non funzionanti che affossano le performance del sito.
Nel frattempo si lavora sui contenuti e sulle keyword strategiche, curando gli elementi tecnici ad esse legati, seguendo le eventuali nuove direttive e best practice dei motori di ricerca. Il lavoro di SEO specialists, affiancato da web master e copywriters digitali, copre quindi tutti gli elementi che compongono un sito web. Insomma, serve il lavoro di un team. L’ottimizzazione SEO è fondamentale per il posizionamento del sito: se il sito non si posiziona oppure perde posizioni nella SERP, la risposta giusta è nella SEO, ma non si può pensare di battere la concorrenza senza la consulenza di un’agenzia SEO
Migliorare il posizionamento Google
Una volta fatta chiarezza sulle dinamiche di posizionamento del sito web e sull’importanza della SEO, come migliorare il posizionamento Google? Parliamo di Google perché si tratta del motore di ricerca più utilizzato al mondo, concentrando oltre il 91,45% delle ricerche online globali*. Il che significa che 9 persone su 10 utilizzano Google per fare ricerche su Internet: comparire nelle prime posizioni è fondamentale per il successo dell’attività.
Come spiegato dal Webmaster trend analytics di Google John Mueller, per migliorare il posizionamento di un sito web su Google è necessario un lavoro costante. Da un lato perché l’algoritmo di Big G cambia in continuazione, così come si evolvono le dinamiche web, le funzionalità dei siti e la modalità di fruizione degli utenti. Dall’altro perché ogni giorno nascono nuovi siti, quindi la concorrenza è sempre più numerosa e agguerrita.
La soluzione, tanto semplice a dirsi quanto complicata a realizzarsi, è rimanere sempre aggiornati. Un controllo periodico delle funzionalità del sito, tramite audit analytics e consultazione dei dati su dashboard opportunamente personalizzate, un’analisi SEO per capire l’andamento e le performance, un piano editoriale che aggiunga sempre nuovi contenuti di qualità, sono tutte attività che migliorano il posizionamento Google.
Aumentare visibilità sito
Per capire l’importanza di un posizionamento ottimale su Google basta partire dai dati: il 90% degli utenti non va oltre i risultati in prima pagina, e i primi 10 risultati ottengono il 94% dei click complessivi, come riporta lo studio di Beprime. Un sito web ottimizzato SEO che occupa le prime posizioni della SERP è un sito altamente visibile, con un grande volume di traffico e ad alta possibilità di conversione.
Curare l’ottimizzazione del posizionamento del sito serve proprio ad aumentarne la visibilità. A questo scopo possono venire incontro anche altre attività, che rientrano nella cosiddetta SEO off-page. Una strategia di link building che crei backlink da altri siti verso il proprio dominio, le citazioni all’interno di altri portali, profili social curati con rimandi diretti al sito, possono migliorare le performance del sito.
Ma sono tutti elementi che, una volta fatti, vanno poi curati e controllati, non abbandonati a loro stessi, perché altrimenti possono portare ad un drop, se per esempio la qualità del sito da cui entra il link peggiora o il link si “rompe”. Per questo non basta l’ottimizzazione SEO, serve anche un lavoro di manutenzione
*https://www.oberlo.it/blog/motori-ricerca-piu-usati