Evitare allucinazioni in ChatGPT: si può davvero?
L’intelligenza artificiale ha fatto passi da gigante in pochissimo tempo, e continua ad evolversi. Con strumenti come ChatGPT stiamo rivoluzionando il modo in cui lavoriamo, creiamo contenuti e generiamo testi. Ma, nonostante la sua impressionante capacità di elaborare e rispondere a domande complesse, ChatGPT non è esente da errori. Un fenomeno particolarmente noto è quello delle “allucinazioni”: non si tratta semplicemente di risposte inesatte, ma di informazioni del tutto inventate e, talvolta, persino assurde. Eppure, dato che vengono presentate con la stessa sicurezza di quelle corrette, il rischio è di caderci con tutte le scarpe. Si può davvero evitare questo problema? Ecco tutto quello che c’è da sapere.
Che cosa sono le allucinazioni di ChatGPT?
Le allucinazioni, nel contesto dell’intelligenza artificiale, si verificano quando un modello come ChatGPT fornisce informazioni che sembrano plausibili ma sono in realtà false o inesistenti. Ad esempio, potrebbe citare un evento storico che non è mai accaduto, creare una fonte inesistente o fornire un codice di programmazione che non funziona.
Questi errori non sono casuali: derivano dal modo in cui il modello è stato addestrato. ChatGPT non “capisce” la realtà come un essere umano; piuttosto, genera risposte basate su modelli linguistici statistici. Questo significa che può commettere errori, specialmente quando si avventura in campi meno noti o in cui non ha un numero sufficiente di dati, o anche se i dati che riceve non sono affidabili.
Perché le allucinazioni sono un problema?
Le allucinazioni possono rappresentare un problema serio, soprattutto quando ChatGPT viene utilizzato per creare contenuti professionali o per scopi lavorativi. Pensiamo, ad esempio, a un’azienda che si affida a ChatGPT per scrivere un comunicato stampa o un articolo tecnico. Se l’AI introduce informazioni inesatte, la credibilità dell’azienda può essere messa a rischio.
Casi in cui le allucinazioni di ChatGPT possono creare problemi seri
In alcuni contesti in particolare le allucinazioni, se sfuggono al controllo, possono avere un impatto negativo o perfino dannoso. Basti pensare alla creazione di contenuti accademici dove citazioni sbagliate, magari attribuite erroneamente ad un autore falso o addirittura mal riportate, come anche fonti del tutto inventate, possono minare la validità di un lavoro.
Un altro caso da tenere attentamente sotto controllo è quellodell’assistenza legale: in quest’ambito ChatGPT potrebbe fornire consigli errati o anche non aggiornati, perché le leggi cambiano spesso, a volte anche per piccole clausole che sono però determinanti. È ovvio che un suggerimento sbagliato in questo ambito potrebbe avere conseguenze disastrose.
Inutile citare la gravità delle allucinazioni in campo medico, dove un errore può avere conseguenze devastanti. Quando ChatGPT genera risposte inesatte su argomenti medici, come diagnosi o trattamenti, può indurre a decisioni rischiose se non adeguatamente supervisionato. Un esempio è fornire consigli non supportati da evidenze scientifiche o inventare studi clinici inesistenti. È essenziale, quindi, che l’uso dell’AI in ambito medico sia sempre accompagnato dalla verifica di professionisti qualificati. D’altra parte lo stesso discorso è valido per le ormai più diffuse ricerche online.
Ci sono poi casi apparentemente meno gravi, ma che recano comunque delle conseguenze, per esempio nella redazione di articoli e testi professionali, un errore può essere dannoso per l’autore o l’azienda che lo pubblica.
Si possono davvero evitare le allucinazioni?
Il problema delle allucinazioni è ormai noto e viene affrontato con attenzione per trovare soluzioni sempre più avanzate.
D’altra parte, l’evoluzione dell’AI insieme a quella di ChatGPT procede a un ritmo impressionante, con continui miglioramenti volti a rendere entrambi sempre più affidabili e precisi, ad ogni versione successiva.
Tra le versioni attualmente disponibili, GPT-3.5 è generalmente più soggetta ad allucinazioni rispetto a GPT-4, grazie a una comprensione più raffinata del linguaggio e a un addestramento più avanzato.
È noto, infatti, che GPT-3.5 è più incline a generare risposte inventate, specialmente quando viene interrogato su argomenti molto complessi o meno comuni. Questo perché ha una comprensione del linguaggio meno raffinata ma tende sempre a dare risposte plausibili, con una certa naturalezza e sicurezza!
Invece GPT-4, oltre a capire meglio il linguaggio, ha anche una comprensione migliore del contesto. Non solo, se non è del tutto chiaro il contesto, chiede spiegazioni a riguardo prima di dare risposte definitive. Chiaramente tutto ciò porta ad una capacità maggiore di fornire risposte accurate. Tuttavia, anche GPT-4 non è perfetto: può ancora generare allucinazioni, specialmente in ambiti in cui le informazioni sono ambigue o non ben documentate.
Come controllare le allucinazioni di ChatGPT?
Siamo giunti alla conclusione che, se l’obiettivo è ridurre al minimo il rischio di allucinazioni, GPT-4 è la scelta migliore. Tuttavia, in entrambi i casi, è fondamentale verificare le informazioni fornite, specialmente quando si tratta di contenuti sensibili o tecnici.
1. Supervisionare sempre le risposte
La soluzione più semplice, ma anche la più efficace, è quella di non affidarsi ciecamente all’AI. ChatGPT è uno strumento straordinario per accelerare il lavoro, ma non può sostituire completamente l’esperienza e la conoscenza di un professionista. Ogni testo generato dall’AI dovrebbe essere rivisto attentamente per correggere eventuali errori e verificare l’accuratezza delle informazioni.
2. Migliorare i prompt per ottenere risposte più precise
Il modo in cui poni le domande a ChatGPT può influenzare la qualità delle risposte. Utilizzare prompt chiari e specifici aiuta a ridurre il rischio di allucinazioni. Se possibile, includi contesto aggiuntivo o chiedi a ChatGPT di fornire risposte concise e verificabili.
ChatGPT è utile, ma non perfetto: l’importanza del controllo umano
Nonostante i suoi limiti, ChatGPT è uno strumento incredibilmente utile per accorciare i tempi nella creazione di testi, articoli e persino immagini. Può suggerire idee, elaborare contenuti grezzi e offrire supporto per attività come la stesura di articoli di blog o la generazione di testi per i social media.
Alcuni casi in cui ChatGPT brilla
- Copywriting per il marketing: ChatGPT può suggerire frasi accattivanti per campagne pubblicitarie, ma spetta al professionista perfezionarle.
- Scrittura tecnica: Può essere d’aiuto per creare scheletri di documenti tecnici, che poi devono essere arricchiti da un esperto.
- Automazione delle email: ChatGPT può generare rapidamente bozze di email per comunicazioni interne o con i clienti, che il professionista può poi personalizzare e adattare al contesto specifico.
Evitare le allucinazioni: corsi e formazione per un uso consapevole dell’AI
Nonostante le allucinazioni non siano ancora completamente eliminate, i progressi tecnologici stanno portando a sistemi sempre più capaci di generare risposte accurate, aumentando l’affidabilità dell’AI in applicazioni professionali. Le versioni future promettono ulteriori riduzioni di errori, offrendo strumenti sempre più sicuri per l’uso quotidiano e specialistico. Ma nel frattempo l’AI è già un alleato prezioso per il lavoro.
Per sfruttare appieno il potenziale di ChatGPT senza cadere nelle trappole delle allucinazioni, è fondamentale formarsi. Corsi di apprendimento sull’uso dell’AI possono aiutare a comprendere meglio i meccanismi di ChatGPT, migliorare la formulazione dei prompt e sviluppare competenze per la verifica delle informazioni.
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