Essere primi nelle ricerche vocali – un must SEO
Quanto è importante essere su Google tra i primi risultati quando un utente effettua una ricerca vocale? Ecco qualche numero:
– Circa il 20% delle ricerche fatte da mobile su Google sono fatte attraverso una ricerca vocale
– Gli assistenti vocali sono “parte della routine quotidiana” per il 72 % di chi usa questi dispositivi.
Essere primi nelle ricerche vocali è fondamentale perchè Google o Alexa danno una sola risposta, la prima nel ranking e non ci sono seconde chances. L’utente difficilmente ripete la stessa domanda due volte, al più specifica meglio quello di cui ha bisogno, in un comportamento che Google chiama conversational search o ricerca conversazionale. In sostanza l’utente si fida ancora di più del giudizio insindacabile del motore. Buona la prima!
Quando si parla di Search Engine Optimization bisogna ricordare sempre che la SEO è parte della comunicazione e ne condivide molti aspetti. La SEO è comunicazione verso Google: riuscire a parlar chiaro ai motori di ricerca permette di essere “primi sui motori” per le keyword strategiche. Però, una volta che si è in è in prima pagina, la comunicazione deve continuare: bisogna offrire le giuste risposte alle domande più comuni.
Cosa sono le ricerche vocali?
Sono quelle domande che tutti i giorni gli utenti pongono a Google Assistant o ad Amazon Alexa, sia mediante l’utilizzo di specifici device (Google Home, Amazon Echo), sia direttamente tramite app del cellulare.
Cosa significa “Ok Google”
Tutti noi abbiamo provato almeno una volta “Ok Google”, almeno per gioco. Se si è attivato Google Assistant sul proprio smartphone o se si usa uno smart speaker come Google Home basta pronunciare “Ok Google” per attivare l’assistente vocale ed iniziare una conversazione con il motore di ricerca. All’inizio può sembrare solo un gioco per nerd, ci sono però sempre più situazioni in cui parlare al proprio assistente vocale è indispensabile. Ad esempio i nuovi genitori tendono ad usare di più l’assistente vocale, come del resto chi passa molto tempo al volante. Pensate e tutte le situazioni in cui non si hanno le mani o gli occhi liberi e capirete le enormi potenzialità della ricerca vocale.
Come fare una ricerca vocale
Per fare una ricerca vocale occorre prima di tutto pronunciare la parola di attivazione, “Ok Google”, o “Alexa” nel caso di Amazon Echo. Poi basta formulare la domanda nel modo più naturale possibile. “Qual è il supermercato più vicino?”, “quanti anni ha Cristiano Ronaldo?” e così via. E’ importante essere naturali perchè Google e Alexa sono progettati per capire le intenzioni di ricerca proprio dalle parole usate per formulare la query. E così invece di “supermercato vicino” è meglio dire “Qual è il supermercato più vicino”.
Ottimizzare i contenuti per le ricerche vocali
Come detto in apertura, l’ottimizzazione dei contenuti è uno step importante nel processo di comunicazione. Se si vuole intercettare il crescente traffico vocale è importante tenere a mente quali sono le domande più frequenti che sono di 4 tipologie, classificate da Google per indicare i micro momenti della giornata:
voglio conoscere – “quanti anni ha…, migliori modelli di…, cos’è…”
voglio andare – “dov’è il museo…, ristorante qui vicino, portami allo stadio”
voglio fare – “come dimagrire…, come imparare l’inglese, come fare il passaporto”
voglio comprare – “smartphone più economico, dove comprare le scarpe XY”
Per dare risposte opportune è necessario pensare i propri contenuti con una struttura ben chiara, suddivisa in argomenti ben delineati e con un linguaggio semplice. Ricordiamoci che le risposte verranno lette dal dispositivo vocale e quindi immaginiamo di dover scrivere il “copione” per tali risposte.
Dal punto di vista tecnico ci sono, poi, una serie innumerevole di fattori, ma non è questo lo scopo di questo articolo. Un buon punto di partenza però è proprio la guida di autovalutazione dei contenuti fornita da Google a fine 2017*. Naturalmente siamo qui per consigliarvi le giuste mosse grazie ai nostri Servizi SEO.
Non pensare solo a Google
Prima di concludere l’articolo, però, una raccomandazione generale, che spesso sfugge a chi è abituato a lavorare troppo sulla parte tecnica della SEO. Quando si ottimizza per le ricerche vocali è indispensabile ottimizzare il messaggio e la comunicazione, ma senza focalizzarsi esclusivamente su Google. Non dimentichiamoci che esiste un agguerrito ed affermato competitor Amazon Alexa, che non usa Google, ma Bing. Mai trascurare quindi anche ciò che al di fuori dell’ecosistema Google perchè, come diceva Yoda, “il futuro incerto è”.
*Fonte: https://storage.googleapis.com/guidelines-eyesfree/evaluation_of_search_speech_guidelines_v1.0.pdf