Come cambia la SEO con la nuova Modalità AI di Google: guida pratica per farsi citare dall’intelligenza artificiale
La Modalità AI di Google è già realtà e sta rivoluzionando in modo profondo il modo in cui i contenuti vengono generati, mostrati e, soprattutto, selezionati nelle ricerche. A delineare il nuovo scenario è stata Britney Muller, esperta di SEO e intelligenza artificiale, che ha condotto un’analisi dettagliata sui risultati generati da questa nuova modalità.
Cosa cambia per chi si occupa di ottimizzazione dei contenuti? Quali sono le strategie SEO da aggiornare subito per non perdere rilevanza nei risultati di ricerca? E soprattutto: come diventare una fonte che l’AI di Google vorrà citare?
Scopriamolo insieme, punto per punto.
Cos’è la Modalità AI di Google (e perché dovresti già preoccupartene)
La Modalità AI è una nuova interfaccia di ricerca alimentata dall’intelligenza artificiale generativa, che Google sta testando e implementando nei risultati per determinate query. Non si limita più a fornire link, ma costruisce vere e proprie risposte narrative, lunghe e articolate, tratte da un ampio ventaglio di fonti.
Queste risposte:
- Sono dinamiche e cambiano da utente a utente
- Si basano su decine di citazioni prese da diverse pagine web
- Possono contenere immagini e link inline (non sempre cliccabili)
Il risultato? Il concetto di “prima posizione” perde parte del suo significato. Ora è essenziale diventare una fonte credibile e strutturata, capace di farsi “scegliere” dall’AI.
SEO locale: anche dove non te lo aspetti
Google inserisce riferimenti locali ovunque
Uno degli aspetti più sorprendenti emersi dall’analisi di Britney Muller è che Google tende a personalizzare geograficamente anche query che sembrano neutrali, come:
- corsi online
- iscrizione newsletter
- accesso YouTube
Questo significa che la SEO locale diventa rilevante anche in contesti non direttamente legati al territorio.
Cosa fare?
- Inserisci riferimenti locali nei tuoi contenuti anche quando non sembrano strettamente necessari.
- Ottimizza le schede Google Business, anche per attività che operano online.
- Lavora su keyword localizzate, soprattutto nei titoli e nei tag delle pagine.
Il potere del brand: chi è forte, vince
I grandi marchi conquistano le query commerciali
Nelle ricerche con intento commerciale, l’intelligenza artificiale di Google mostra una chiara preferenza per i brand forti. Negli USA, ad esempio, Best Buy domina la scena per le ricerche legate all’elettronica di consumo.
In Italia possiamo aspettarci lo stesso fenomeno con:
- Amazon
- Unieuro
- Mediaworld
Anche nei settori non retail, la forza del brand sarà sempre più determinante.
Come sfruttare i link blu inline
Le citazioni AI sono testuali: non contengono link visibili come nelle SERP classiche. Tuttavia, Google include dei link inline (i cosiddetti “blue links”), all’interno delle frasi. Far parte di quelle citazioni può portare visibilità e autorevolezza.
Per riuscirci, i tuoi contenuti devono essere informativi, ben scritti e altamente rilevanti.
Contenuti informativi = articoli sintetizzati
Le risposte AI sembrano veri articoli di blog
L’AI di Google non risponde solo con brevi paragrafi. In molti casi, genera risposte lunghe e strutturate, con uno stile da blog post. Alcuni esempi dagli USA:
- Marchi di laptop → 576 parole, 56 citazioni
- Rivoluzione Francese → 512 parole, 12 citazioni
Questo indica che i tuoi contenuti informativi devono essere pensati per essere sintetizzati dall’AI, e non solo per essere trovati dagli utenti.
Come scrivere contenuti citabili
- Organizza i testi in paragrafi chiari con sottotitoli descrittivi
- Usa dati e fonti verificabili
- Evita il tono promozionale: punta su valore informativo e neutralità
Immagini: non un dettaglio, ma un fattore SEO
La Modalità AI di Google estrae immagini e le mostra come anteprima
Le immagini nei risultati AI hanno un formato di anteprima ridotto (circa 82×82 pixel), ma sono essenziali per l’attrattività del contenuto. Se la tua pagina non ha un’immagine ottimizzata, rischia di restare anonima.
Best practice per le immagini AI-friendly
- Usa immagini pertinenti e accattivanti
- Ottimizza dimensioni, alt text e compressione
- Inserisci almeno una immagine principale per ogni contenuto
Una buona notizia: grazie alla Modalità AI di Google le pagine “nascoste” stanno risalendo
Le fonti dell’AI non sono solo i top 3 risultati
Uno degli aspetti più incoraggianti è che Google, tramite l’AI, attinge anche da contenuti che non si trovano in prima pagina. Se un contenuto ha informazioni rilevanti e ben strutturate, può essere selezionato come fonte anche se non è tra i primi risultati organici.
Questo apre un’opportunità strategica: rivedere e migliorare i contenuti “quasi vincenti”, ovvero quelli che oggi si trovano in seconda pagina o che performano sotto le aspettative.
Da dove iniziare? La tua SEO checklist nell’era della Modalità AI di Google
Ecco cosa puoi fare subito per adattare la tua strategia:
- Analizza le risposte AI alle principali query del tuo settore
- Studia le fonti citate: perché sono state scelte?
- Ottimizza i tuoi contenuti per essere chiari, affidabili e citabili
- Inserisci immagini di qualità, pertinenti e ottimizzate
- Lavora anche sulle pagine dimenticate: potrebbero essere la chiave per farsi notare
Fatti trovare (e citare) dall’intelligenza artificiale
La SEO sta cambiando, e chi si ferma rischia di sparire. Con la nuova Modalità AI di Google, il contenuto non deve solo convincere l’utente, ma anche conquistare l’algoritmo generativo.
Non basta più ottimizzare per scalare la SERP: ora è il momento di diventare una fonte autorevole e ben strutturata, capace di emergere tra centinaia di altre fonti e di ottenere un posto nella nuova generazione di risultati.
Vuoi capire come aggiornare la tua strategia SEO per farti notare dall’AI di Google? Contattaci: possiamo aiutarti a far emergere i tuoi contenuti in un mondo in cui l’intelligenza artificiale detta le regole.